Dove c’era una cappella

Il 20 novembre 1967 iniziarono importanti lavori di manutenzione del convento, con il rifacimento al tetto dell’ala sud, il restauro di 11 celle, di due camerini e dei servizi igienici e il rifacimento del pavimento al corridoio di sud /est; con l’occasione venne messa l’acqua in tutte le camere. I lavori vennero affidati alla Ditta Mancini e Valenti di Fabbriche di Vallico. Il mobilio per tutte le celle venne fornito dalla Ditta Micheli di Borgo a Mozzano. I lavori vennero fatti in previsione di ospitare i corsi del Centro Studi Shell di cui si è parlato diffusamente in un precedente capitolo.

Tra i lavori programmati e realizzati ci fu anche l’infausta trasformazione in sala riunioni della cappella di S. Elisabetta, affittata poi alle ACLI di Lucca che l’avevano chiesta per fare scuola agli apprendisti. La spesa di £. 550.000 fu sostenuta dalle ACLI stesse, che presero la sala in affitto a £. 10.000 annue. La Ditta Mancini e Valenti fu incaricata dei lavori, in conseguenza dei quali la storica cappella, già sede del Terz’Ordine femminile, con il suo altare, con le lapidi e le sepolture delle prime “figlie di S. Francesco” oggi non esiste più.

Nell’estate del 2011, in previsione del quattrocentesimo anniversario di fondazione dell’Istituto Figlie di San Francesco, sollecitati anche dalla Madre Generale dell’Istituto, Suor Ancilla Cesàri e dalla Superiora di Borgo Suor Caterina Costantini, si è provveduto ad alcuni saggi nel pavimento della ex cappella, sperando di trovare tracce delle sepolture o addirittura delle preesistenti lapidi. Ci siamo avvalsi per questo anche della collaborazione e consulenza della giovane archeologa Letizia Cavallini di Borgo a Mozzano; purtroppo i lavori di sottofondazione del pavimento, realizzato nel 1967, hanno reso impossibile ogni ritrovamento.