Un convento dove si continua a cantare le lodi di Dio altissimo - Fra Ottaviano Giovannetti O.F.M
Padre Ottaviano Giovannetti, francescano, storico della Provincia Toscana, ai cui testi ed al cui aiuto ho molto attinto per questa pubblicazione, mi ha inviato un suo gradito saluto, di cui gli sono estremamente riconoscente.
Sono davvero felice di poter introdurre questo prezioso lavoro dell’amico Gabriele Brunini, che prende spunto dalle “Memorie Francescane della Lunigiana e della Lucchesia”, Firenze 2009, scritte dal sottoscritto, approfondendo la storia del convento francescano di Borgo a Mozzano, con una costellazione di 20 punti, i quali diventano altri 186 stelloncini che suscitano interessi, domande, sono motivo di riflessioni, accendono luci nel firmamento dell’animo. Solo una persona del luogo che, come Gabriele Brunini, ha intrecciato la sua vita con quella del nostro convento, poteva trovare così tante notizie, talvolta minute, che arricchiscono le conoscenze di quella struttura conventuale che, per tanti secoli, è stato faro di fede nella Valle del Serchio.
Lì vissero i Francescani che furono Osservanti, Riformati, di nuovo Osservanti ed infine Frati Minori; religiosi con diverse tonalità di povertà e di missione, ma sempre nello spirito del Serafico di Assisi, che volle portare la Croce, dialogare, cantare con le creature le lodi di Dio altissimo; ed al Borgo vi fu pure un religioso che la musica la compose e la trascrisse, in grande quantità, come Brunini ha documentato in questa pubblicazione.
Scendendo agli stelloncini troviamo un programma di celebrazioni, di informazioni sulla popolazione locale e sulla chiesa locale, sul Francescanesimo, sui Francescani che di continuo si rinnovavano, specie nei superiori locali. Dal lavoro emergono personaggi, tradizioni e notizie interessanti, grazie a manoscritti trovati; e vengono elencati i tanti frati di quella terra.
Il lavoro dei Francescani a Borgo a Mozzano già s’impone all’attenzione generale nella fondazione dell’allora Congregazione del Terz’Ordine Francescano, o TOF, che presto acquistò energia e vitalità per estendersi ad istituire Fraternità minori su vasta area. Una Congregazione del TOF è autentica e vitale, in proporzione proprio al numero delle filiazioni di cui si circonda. Nel 1619, Il TOF del convento di Borgo a Mozzano, con guardiano e Direttore Padre. Accursio di Boveglio, era una Fraternità di 70 confratelli e consorelle; all’intorno, i religiosi del Borgo avevano istituito un crescente numero di Fraternità in tutti i paesi del circondario, ma anche in comunità lontane, come riporta la “tavola” a cui Brunini dedica un paragrafo della sua pubblicazione. Al Borgo i Francescani del Primo e del Terzo Ordine Secolare dettero luogo all’Istituzione delle Figlie di S. Francesco, che in quel luogo acquistarono la loro prima “casa”, passando al Terz’Ordine “regolare” e che, dopo varie e complesse vicende storiche, aprirono la loro Casa Generalizia in località più centrale, a Pisa, dove tutt’ora sono presenti.
A Borgo a Mozzano occorre ricordare il grande e santo predicatore Leonardo da Porto Maurizio che, nella Quaresima 1722 ebbe un giovane ascoltatore, Giacomo della nobile famiglia Giudici di Anchiano che, qualche anno più tardi, si presentò al convento del Borgo a chiedere di entrare nell’Ordine francescano. Anche di questa figura, attingendo ad una mia corrispondenza sull’argomento, la pubblicazione di Brunini ci parla con dovizia di particolari, con sicura soddisfazione dei membri della comunità di Anchiano, che potranno approfondire le ricerche nel proprio archivio parrocchiale che, mi dice Gabriele, essere ricco di documenti antichi.
La crisi delle vocazioni allo stato religioso iniziata negli anni quaranta dello scorso secolo, dopo l’ultima guerra mondiale e purtroppo ancora in corso, ha costretto i superiori a dover lasciare un crescente numero di conventi e tra questi purtroppo è rientrato anche quello di Borgo a Mozzano, che nelle prime descrizioni veniva chiamato “del Borgo di Lucca”.
La Divina Provvidenza non lasciò cadere nel nulla l’ Opera secolare dei Figli di S. Francesco, accolta e sviluppata in una popolazione sensibile e fedele, che sempre si avvicinò e si unì in collaborazione per i Valori Cristiani. Nel 1981 i Superiori della Provincia Toscana di S. Francesco Stimmatizzato incontrarono cuore e mani aperte ad accogliere il patrimonio di mura e di Fede rappresentato da quel convento, proprio quando urgeva il gesto del Buon Samaritano del Vangelo. Veramente in quel 1981 ci furono il cuore e la mano di una persona ed il cuore e la mano della Misericordia di Borgo a Mozzano, che seppero chiedere nel modo opportuno e presero la donazione del convento con prontezza, nobile animo e profondo senso spirituale. Di fronte a tutto questa disponibilità la generosità del nostro Ordine Francescano non si fece attendere!