Testamenti e lasciti

Con la rinascita del 1971, la Misericordia di Borgo a Mozzano è stata destinataria, negli anni, di donazioni e lasciti testamentari che hanno riguardato beni immobili, beni mobili e risorse finanziarie. Tutto questo ha permesso alla Misericordia di crescere, fino ai livelli di oggi.

La generosità dei benefattori si è sicuramente intensificata dopo la realizzazione del Centro Accoglienza Anziani nel convento di San Francesco. Tante persone, soprattutto anziane, hanno visto, in quella realtà, un’opera meritoria, destinata a durare nel tempo e, quindi, degna di particolare attenzione; per tanti la donazione in vita, o la disposizione testamentaria, è stata anche una manifestazione di riconoscenza per l’aiuto che la Misericordia aveva offerto loro.

Di molti benefattori si è conosciuta la generosità dopo la morte, senza che ci fosse stata mai qualche anticipazione da parte dell’interessato.

Anche di questi lasciti, che si legano così strettamente alla storia della Misericordia e del convento si vuole dare memoria in questo libro.

La prima disposizione testamentaria a favore della Misericordia da poco ricostituita non si concretizzò, perché era condizionata alla eventuale preventiva morte della moglie: è questo il caso di Giuseppe Brunini di Cerreto, scomparso il 24 luglio 1975, che aveva scritto il proprio testamento l’8 aprile del 1974. Così come non si concretizzò quella disposta da Don Romolo Motroni, sacerdote borghigiano e parroco di Piano della Rocca. Aveva lasciato alla Misericordia la sua casa di Piano Rocca, nel caso che sua sorella fosse morta prima di lui. Don Romolo Motroni morì il 26 luglio 1994

Prima dell’apertura del Centro, avvenuta nel gennaio 1983, ci fu la volontà testamentaria di Teresa Barsi, deceduta il 26 novembre 1978, conosciuta in Borgo come la “zoccolaia”, per il negozio di zoccoli di legno e poche altre cose che gestiva al n. 57 di via Umberto, dove passava tutta la sua giornata sferruzzando maglie e calzerotti o tenendo tra le mani lo “scaldino” nei lunghi e freddi inverni. Altra donazione significativa fu effettuata in vita da Serafina Fazzi, conosciuta come “Serafina di Capitone” (deceduta nel 1991) che, per tanti anni, fu l’addetta allo sportello dell’esattoria comunale, gestita in quel tempo dal “tesoriere” sig. Vasco Rossi di Lucca, altra persona a cui la Misericordia del Borgo deve tanta gratitudine e riconoscenza. Gli aiuti di Teresa e Serafina furono destinati alla realizzazione del poliambulatorio medico, attiguo alla chiesa del SS. Crocifisso.

Quando si iniziarono i lavori di ristrutturazione del convento per realizzarvi il Centro Accoglienza Anziani due anziani coniugi, a cui era morto l’unico figlio, visitarono la struttura durante una “mostra dell’azalea”, apprezzarono il luogo, l’atmosfera, il progetto ed offrirono un generoso contributo in memoria del figlio Giovanni Paolini.

Nel 1986, il 2 marzo, morì, all’età di sessant’anni, presso il Centro Anziani Giuliana Carrara, per molti anni insegnante nelle scuole elementari di Borgo a Mozzano; da tempo si era ritirata al Centro perché colpita da una grave malattia. Presso il Centro era stato assistito ed era morto anche il padre di Giuliana, Silvio. La maestra Carrara con testamento olografo che era custodito dal Proposto Don Petretti, datato 31 luglio 1985, lasciò tutti i suoi beni mobili e il suo denaro alla Fraternita.

Anche la professoressa Maria Caterina Giovannini, che fu tra i primi ospiti del Centro, alla sua morte, avvenuta il 1 gennaio 1987, lasciò alla Misericordia, con testamento redatto di fronte al notaio Domenico Costantino di Lucca in data 20 dicembre 1983, il proprio appartamento sito in Borgo a Mozzano al n. 79 di via Umberto, nell’edificio che tutti conoscono come “palazzaccio”; il denaro lo lasciò al Monastero Regina Carmeli di Lucca (il monastero delle Teresiane che un tempo era a Borgo a Mozzano, dove tra le suore c’era anche una cugina della Giovannini, Suor Maria Palagi).

Una generosa offerta alla Misericordia, alla sua morte la lasciò anche Luisa Amaducci ved. Andreuccetti, così come aveva fatto il fratello Giorgio.

Anche un altro ospite del Centro, Bartolomeo Gaddi di Dezza, deceduto il 18 giugno 1993, con un testamento redatto il 13 febbraio 1983, lasciò una somma di denaro alla Misericordia.

Quintilio Cerù di Oneta, uno degli ospiti entrati nel Centro il primo giorno di apertura, alla sua morte, avvenuta il 26 settembre 1988, lasciò in eredità, per testamento una cospicua somma di denaro, insieme ai suoi lavori, pregevoli, di pittore e scultore. Oltre alla Misericordia non dimenticò il suo paese di Oneta, nel quale aveva vissuto con i fratelli Carlo e Adriano e con la sorella Maria facendo sempre un apprezzato servizio alla chiesa; a sue spese elettrificò le campane di cui, per tanti anni, aveva udito il suono melodioso scandire la vita della comunità, e che ora erano silenziose per mancanza di campanari. Concordò anche con il Governatore della Misericordia la fusione in bronzo, a cera persa, di una pregevole “pietà”, di cui aveva realizzato il calco in gesso che, oggi, arricchisce la sua sepoltura nel cimitero di Oneta. Il fratello di Quintilio, Carlo Cerù, è stato il fondatore del Corpo Musicale di Corsagna nel 1927 ed il maestro delle bande di Oneta e Cune.

Il 9 luglio 1994 morì Giuseppe Simoncelli di Gioviano che alla Misericordia nessuno conosceva. Con un testamento, redatto presso il notaio De Stefano in data 20 maggio 1994, aveva nominato suo erede universale la Misericordia di Borgo a Mozzano, a cui pervennero tre immobili a Gioviano e un po’ di soldi liquidi, da spartire con la Parrocchia di S. Maria di Gioviano. Gli arredi della sua casa li lasciò ai nipoti.

Agostino Carnicelli, abitante a Gello, un giorno venne alla Misericordia a chiedere se, in caso di necessità, poteva avere aiuto perché solo. Il Governatore gli consegnò un biglietto con i numeri telefonici da chiamare in caso di necessità. Il giorno 31 agosto 1994 Agostino morì all’improvviso a bordo di un autobus delle linee urbane di Lucca; in tasca gli trovarono il biglietto della Misericordia che, chiamata, intervenne per il servizio funebre. Nei giorni successivi si apprese che, con testamento del 13 settembre 1993, Agostino aveva nominato la Fraternita erede della sua casa di Gello, con usufrutto alla moglie.

Anche Alice Barsanti ved. Moriggi, originaria di Borgo a Mozzano, residente a Milano, alla sua morte avvenuta il 23 maggio 1996 a Ponte San Pietro, in provincia di Bergamo, lasciò con un testamento redatto in data 21 aprile 1996 una significativa somma di denaro alla Misericordia, di cui era socia; nella stessa quota lasciò somme di denaro ad un nipote ed a un Istituto Missionario di Monza.

Un’altra ospite che ha aiutato il Centro Anziani fu Teresa Tagliasacchi di Anchiano; alla sua morte avvenuta il 7 maggio 1996 da ospite del Centro, con testamento olografo redatto in data 7 febbraio 1992, lasciò la casa e i terreni alla Fraternita di Misericordia, insieme a tutto quanto posseduto.

Tosca Luteri di Borgo a Mozzano, ospite anch’essa, per tanti anni, del Centro, in data sei maggio 1992, donò alla Misericordia il suo appartamento, sito in via Umberto n. 101. Tosca morì al Centro Anziani il 5 giugno 1996.

Clara Dinelli di Chifenti, alla sua morte avvenuta al Centro Anziani, in data 31 ottobre 1996, lasciò i suoi risparmi alla Misericordia.

Di Iolanda Lotti e della sorella Suor Amabile (al secolo Ilva) decedute, rispettivamente, il 15 maggio 1997 e il 19 giugno 2000 ricordiamo la donazione del terreno dove oggi sorge la nuova sede della Misericordia, in via S. Francesco e i locali della casa di via Roma, che fanno parte integrante della nuova struttura, ospitando i dormitori, i locali di soggiorno e il garage dell’ambulanza di emergenza.

Enrica Giarusso, vedova di Mario Amaducci, residente a Viareggio, deceduta in data 17 novembre 2000, lasciò, con testamento olografo del 26 marzo 2000, due milioni di lire alla Misericordia.

Teresa Particelli di Borgo a Mozzano, alla sua morte, avvenuta il 4 dicembre 2002 lasciò un libretto di risparmio alla Fraternita.

Luisa Biondi di Fornaci di Barga, deceduta il 6 luglio 2002, entrando al Centro, versò un significativo anticipo di rette, molto utili per i lavori di ristrutturazione.

Giuseppe Castiglioni, borghigiano emigrato a Viareggio, non dimenticò mai il suo paese; leggendo sul mensile “il ponte del diavolo” delle tante attività della Misericordia, pensando che un giorno avrebbe potuto tornarvi per vivere al Centro chiamò Gabriele Brunini e Luca Basili a Viareggio consegnando loro dieci milioni di lire per i lavori di ristrutturazione del convento; morì il 28 maggio 2005 a Viareggio.

Il dott. Adriano Mezzetti (1921-2006)
Il dott. Adriano Mezzetti (1921-2006)

Ma la donazione testamentaria di gran lunga più significativa è stata quella del dottor Adriano Mezzetti di Valdottavo, ospite del Centro Anziani dal 3 febbraio 2004 al 18 marzo 2006, giorno della sua morte. Il dottor Mezzetti, che non era sposato, con testamento redatto presso il notaio Vincenzo De Luca in data 14 settembre 2001, alla sua morte lasciò alla Misericordia beni immobili e risparmi, che hanno consentito alla Fraternita di concludere la costruzione della nuova sede sociale e di procedere a diverse attività programmate presso il Centro Anziani, che potranno essere concluse grazie a quella donazione generosa.

Mons. Luigi Caselli
Mons. Luigi Caselli

Anche Mons. Luigi Caselli, che fu parroco per tanti anni di Cerreto e poi di Cune ed ha soggiornato per tanti anni al Centro, continuando da quella residenza che gli dava sicurezza il suo servizio pastorale sul territorio, ha davvero tanti meriti nei confronti della Misericordia. A lui deve ascriversi il merito della donazione di una autoambulanza nel 1996, di aver contribuito alla realizzazione della lavanderia del Centro Anziani e della donazione di un automezzo per i servizi sociali. A lui deve attribuirsi anche un autorevole intervento presso i nipoti, azionisti delle Industrie Cartarie Tronchetti che, nel 2007, erogarono un significativo contributo per il completamento dei locali destinati a poliambulatorio nella nuova sede in memoria del padre Pasquale Tronchetti. La scomparsa di Mons. Caselli, avvenuta il 14 agosto 2007, fu davvero una grande perdita, perché l’anziano Sacerdote non era soltanto un generoso benefattore, ma anche una persona che, con la sua autorevolezza, seguiva con attenzione le attività della Fraternita e non mancava mai di dispensare preziosi consigli. Fu anche per molti anni un generoso donatore di sangue e fino alla morte ricoprì il ruolo di Cappellano del Gruppo Fratres. Per testamento, lasciò il 50% dei suoi averi alla Misericordia e l’altra parte ad una serie di associazioni ed enti caritatevoli a cui Mons. Caselli, in vita, era stato vicino (opere missionarie, lebbrosi, seminario). Beneficiata da Mons. Caselli è stata anche la Parrocchia di Cune in cui aveva conclusa la sua lunga vita sacerdotale. Gioela Bertolli, una delle ultime discendenti della importante famiglia lucchese, famosa per la produzione dell’olio e per la banca che portava quel nome, avendo dei beni immobili in Valdottavo, dove era stata sposata, alla sua morte, avvenuta il 25 ottobre 2008, lasciò alcune particelle di terreno in località Valdottavo, in parti uguali, alla Misericordia di Borgo, alla Misericordia di Lucca ed al Gruppo Fratres di Valdottavo.

Ultima, in ordine di tempo, una generosa donazione di Auretta Landi, la “fiorentina”, come tutti l’appellavano per la provenienza, che fu una delle primissime ospiti del Centro. Alla sua morte, avvenuta il 3 novembre 2010, l’esecutore testamentario, in accordo con la nipote, consegnò alla Misericordia tutti i suoi risparmi. Con una parte di essi è stata recentemente restaurata una delle lunette del chiostro (la n. 26).

Disposizioni testamentarie a favore della Misericordia furono disposte anche da Carmine Particelli di Borgo a Mozzano, deceduta il 20 dicembre 2010; mentre i parenti di Angelo Giusti, ospite del Centro Anziani, già residente a Tempagnano, deceduto il 22 gennaio 2012, onorarono la memoria del loro congiunto consegnando una generosa somma alla Fraternita.