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PASIMATA…LA TRADIZIONE CONTINUA

PASIMATA…LA TRADIZIONE CONTINUA

GIOVEDI’ SANTO 2019

Con la benedizione impartita da padre Fortunato Iozzelli ofm, nella chiesa di San Francesco, si è ripetuta anche quest’anno la tradizione della consegna ai Soci della Pasimata.

Dopo alcuni momenti di preghiera, i volontari della Misericordia sono partiti per la consegna del pane benedetto ad alcune parrocchie del territorio, ai parroci, alle autorità, all’Arcivescovo e al Vicario generale della Diocesi di Lucca e ai monasteri della Carmelitane, delle Clarisse e di S.Gemma.

In totale sono stati distribuiti circa seicento panini.

Erano presenti alla benedizione il Governatore, alcuni Consiglieri e volontari, gli Ospiti del Centro Anziani e alcuni Soci.

“L’arrivo della Pasqua in Lucchesia ha il profumo della pasimata. Si tratta di un tipo di pane speciale, diviso regolarmente a spicchi, aromatizzato con anaci (in qualche versione anche con lo zafferano che lo ingiallisce). Riguardo all’etimologia si fa derivare dal tardo latino «paximatium». Come pane cotto sotto la cenere, o dal bizantino «pesimet», come galletta o pane azzimo (ricordando che i bizantini furono a Lucca prima di essere soppiantati da goti e logobardi). La frazionatura a spicchi ci dice che è un cibo rituale, di significato religioso; infatti tradizionalmente, benedetto dal sacerdote, veniva distribuito in chiesa ai confraterniti - un spicchio per ciascuno - in segno di comunione e solidarietà. Di solito del peso di un chilogrammo, ce n’era anche un formato di due soli spicchi, detto «piccia», da portare a casa a chi non aveva potuto parteciapre alla cerimonia. Ormai è diventato un pane «laico», da consumare comunemente.”