I due registri più antichi

Come detto in precedenza le “fonti” più autorevoli sono quelle dei due registri più antichi: le “Cronache” e il “Libro delle cose notabili e di memoria di questo Convento”.

Il registro delle “Cronache”, che inizia con il 1523, si esaurisce al 1750, con circa 100 fogli ben curati che trattano dei “Capitoli” e delle “Congregazioni”, prima della “Custodia” e poi della “Provincia” francescana, da cui ogni volta emergono i nomi dei superiori locali (guardiano e vicario). Dette “Cronache” contengono anche gli elenchi dei ministri provinciali, dei commissari visitatori, dei definitori, dei lettori di teologia e filosofia, dei confessori di monache, degli esaminatori di Provincia, di scrittori dell’Ordine, dei legati, con notizie miscellanee per lo spazio di 204 pagine; il tutto steso in calligrafia ben curata, su carta resistente, rilegata in cartapecora.

I due libri più antichi

Il “Libro delle cose notabili” è una “relazione” scritta dal Padre Antonio di Brandeglio, guardiano del convento, nel 1695 per ordine dei superiori e riprende notizie che sono trattate anche nel primo registro, con il rischio che, nel riferirne, si incorra in qualche ripetizione. Come già detto, il secondo libro ha un lungo titolo, dato dall’autore stesso, che definisce le notizie riportate “ricavate con fatica per ordine dei Superiori l’anno 1695 dalle Scritture e Libbri e poste quivi per benefitio della Religione dal p. Antonio di Brandeglio guardiano”. Il registro si presenta come una “Relazione” assai ampia, ben curata, che tratta del convento dalla fondazione (1523) ed anche dei tre anni trascorsi dai primi frati all’Ospizio del SS. Crocifisso.

Questo il testo originale scritto da p. Antonio di Brandeglio circa la richiesta del Provinciale:

“Havendo il p. Revmo Generale Bonaventura Poerio – in exequtione delli Statuti fatti nel Capitolo Generale celebrato in Vittoria d\e Provincia di Cantabria lì 29 maggio 1694 – ordinato con sua Lettera pastorale data in Genova lì 4 xbre ... a tutti i PP. Pro\li che sotto pena di privatione (d’ufficio) devino ricavare da tutti li Con\ti tutte le notizie di essi e de’ Brevi e Bolle Pontificie, memorie e ogni altra cosa notabile vi sia ed avendo perciò il P. M\to Pro\le P. Vincenzo di Cetona con obed\a precettoria ordinato a me la puntuale exquisitione che deva tutto registrare ordinatamente nel Libro delle Notizie del Convento per minore incomodo e memoria de’ posteri, e avendo ricavato non senza fatica quanto appresso sta notato e però nessuno sprezzi in avvenire un sommario di pura obbedienza che se non altro leva ad altri l’incomodo e dà notizie del preterito”.

Il “libro” del Brandeglio registra notizie e documenti in 124 pagine, fino al 1740 circa e termina con un Compendio di Memorie cronologiche su quanto era stato riferito per gli anni dal 1525 al 1717. Ci sono notizie aggiunte fino al 1926.