Gli argenti

Dopo aver riepilogato la situazione delle tele esistenti al convento è giusto parlare anche degli “argenti” anche se, forse, la situazione non lo merita. Sono davvero pochi gli oggetti di valore esistenti rispetto a quanto, durante i secoli, si può presumere sia stato donato alla chiesa ed ai frati. Di qualche oggetto, donato e di valore, si parla anche nelle “Cronache” che abbiamo scorso.

Una volta di questo problema ne parlai con il Padre Bernardino, il quale mi disse che diversi oggetti di argenteria erano stati mandati alle missioni francescane della Bolivia. Ricordo di aver espresso il mio rammarico per la perdita di un patrimonio culturale e storico, di cui una comunità deve essere sempre assolutamente gelosa.

All’attualità esistono diversi calici in argento, tra i quali, il più antico, reca sulla base la scritta “Convento di San Cerbone 1691”. Il convento di San Cerbone di Lucca apparteneva ai francescani “riformati” come quello del Borgo. Uno dei calici esistenti, come testimonia l’incisione, apparteneva a Padre Ostilio Ceccarelli, che lo lasciò al Borgo nel momento del suo trasferimento a Fiesole; un altro reca inciso il nome di Annamaria Cheli ed un altro ancora, nel 2001, risulta restaurato “in memoria di Irma”. Esistono anche due reliquiari in legno e argento, assai belli, che avrebbero bisogno di essere restaurati, così come altri calici e apissidi in argento, tutti raccolti in una foto pubblicata in questo libro. Ci sono anche due corone in argento, di quelle che, solitamente, venivano usate per coronare immagini della Madonna o di sante dipinte su tele.

Il calice di Padre Bernardino Michelucci

In occasione della festa triennale di S. Antonio da Padova del 5 e 6 luglio 2014 le nipoti del Padre Bernardino Michelucci, ultimo guardiano del convento, hanno consegnato alla Misericordia il calice che era stato donato al loro zio per la S. Messa novella del 4 aprile 1944.

Calici e reliquiari del convento
Calici e reliquiari del convento