Le ordinarie celebrazioni

Nella sacrestia del convento è affisso un quadretto con un foglio scritto col pennino e l’inchiostro, risalente circa alla metà del 1800, dove sono elencate le celebrazioni “ordinarie” che si tenevano durante l’anno. La domenica fra l’Ottava dell’Epifania c’era la giornata missionaria; per tredici martedì dell’anno, consecutivi, si ricordava S. Antonio da Padova e per quindici sabati consecutivi la Madonna del Rosario; per la festa annuale di S. Antonio da Padova si faceva il triduo solenne predicato di preparazione; a maggio la funzione del mese Mariano si faceva dopo la Messa conventuale; il mese di giugno era dedicato al Sacro Cuore di Gesù. Le novene si tenevano in preparazione della festa di San Francesco (4 ottobre), dell’ Immacolata Concezione e del Santo Natale. Dal Natale all’Epifania, tutte le sere all’Ave Maria, si faceva la funzione del Santo Presepio (che veniva allestito nella cappella di S. Elisabetta). Tutti i martedì, dopo la Messa conventuale funzione a S. Antonio e tutti i sabati coroncina in onore dell’Immacolata Concezione. La Messa conventuale, più volte citata nel quadretto, si teneva alle ore 6 dalle Palme fino alla prima domenica d’ottobre ed alle ore 6,30 negli altri mesi.

Fino alla fine del 1970 la Messa del convento veniva celebrata, tutti i giorni, alle ore 6,30 in estate ed alle ore 7 in inverno e, con anticipo di mezz’ora, veniva suonata la campana a distesa; la domenica, alla stessa ora, doppio con tre campane. Proviamo a pensare quale sarebbe oggi la reazione… di chi dorme.

I tempi cambiano!