La statua del Sacro Cuore
Giacomo Amaducci nella sua introduzione storica alla Monografia della Toti Salvetti scrive che nel 1925 ci fu la donazione, “da parte del Conte Lombardo”, di una statua raffigurante il Sacro Cuore di Gesù; ci dice anche che la signora Zoraide Magnani contribuì al pagamento delle spese di trasporto della statua, che proveniva da Milano, per lire 200. Leggendo i libri cassa del convento troviamo conferme: nelle entrate del mese di marzo 1925 c’è la donazione di lire 200, ricevuta da “pia benefattrice per la Statua del S. Cuore” e, sempre nello stesso mese, è registrata la spesa di lire 94,40 “per il porto della Statua”; nel mese di aprile dello stesso anno è registrato l’invio di 100 lire “a Milano per l’acquisto della Statua”. Tra i documenti trovati nella cella del guardiano c’è anche una lettera del Ministro Provinciale dei Frati Minori P. Giuseppe Calamandrei che, in data 29 luglio 1925, autorizza il guardiano del Borgo a tenere in chiesa “una cassetta allo scopo di raccogliere elemosine per una decente custodia per la nuova statua del S. Cuore di Gesù”. Nelle registrazioni del marzo 1923 c’è una entrata di £. 100 da parte del “Conte Bargagli”, che potrebbe essere “il conte Lombardo” a cui accennava l’Amaducci nel suo scritto.
La statua, da qualche anno, è stata sistemata in chiesa, su di una mensola, vicino alla porta che esce nel chiostro. Quella mensola, in legno di olivo, fu realizzata da Arcangelo Tomei per sorreggere la statua della Madonna di Fatima, acquistata nel 1997 e portata poi, nel 2009, nella cappella interna alla nuova sede della Misericordia, come espressamente avevano chiesto Iolanda e suor Amabile Lotti all’atto della generosa donazione del terreno per la costruenda sede.