La scuola comunale
Scrivendo questo libro mi sono ricordato di una vecchia foto ingiallita che mia madre conservava in un quadretto e sono andato a ricercarla. La foto è datata 1901 e rappresenta la “scuola comunale di Borgo a Mozzano”: 32 bambini, un maestro, il direttore, entrambi con i baffi e un ragazzotto che regge la bandiera nazionale; tutti rigidamente in posa nel chiostro del convento, proprio davanti alla porta dell’ufficio attuale, che una volta era il “salottino”. Sembra una foto del libro “Cuore”, con tutti quei bambini eleganti e lindi per l’occasione, con fiocchino o cravatta e berretto cencioso in testa; tra quei bambini anche mio nonno Attilio Fini, detto “il Frangioni”, all’età di undici anni. Al convento aveva sede in quel tempo la “scuola comunale”, visto che lo Stato non garantiva ancora l’istruzione.
Nel mese di novembre 1921 sui registri di cassa si trova una entrata di 21,00 lire, ricevute da Padre Evaristo come “compenso per la scuola”.
Sempre a proposito di scuola e di insegnamento dai libri cassa trovati in convento emerge che, anche negli anni della seconda guerra mondiale, il frate Teofilo Biagini faceva scuola a diversi giovani del paese che pagavano una retta mensile, utile al sostentamento della struttura conventuale. I nomi di coloro a cui Padre Biagini insegnava ricordano persone conosciute, che si indicano con i nomi riportati sul libro cassa: Vasco, Battista, Alideo, Giorgio, Elia Brunicardi, Brunini, Mario, Lombardi, Giorgio Ricciarelli, Elia Matraia, Vincenzo Lenzi. Anche il Comune di Borgo a Mozzano, negli anni 1940/1942, versava un contributo mensile di £. 200,00 al convento per l’uso di una “aula scolastica”.
I frati del resto avevano sempre curato l’istruzione dei propri novizi ed anche di persone del luogo che ad essi si rivolgevano.
Il Pellegrini nel suo libro, riferendo quanto scritto dal “cronista Santini di Cerreto di Sotto”, ci parla delle “scuole comunali” che esistevano “tanto in San Rocco che in Borgo” nel XVIII secolo; riferendo il fatto che, attorno al 1767, queste “languivano”, tanto che, nel 1780, “furono mandati a Lucca diversi paesani, che persuasero l’Illustrissimo Magistrato a costringere i Frati Francescani a fare scuola, ma la fecero sempre di mala voglia e con un maestro di poca abilità; cosicché dopo 15 anni circa, (la scuola) andò quasi a mancare e finire”.