La sacrestia

Della sacrestia leggiamo sul “Libro” del Brandeglio che “è sempre stata dove al presente si trova”, perché assai comoda ed in luogo adatto.

Nel 1725 i frati Stefano da Reggello e Ginepro da Meati, “legnaioli della Provincia”, lavorarono per nove mesi nella sacrestia; la spesa fu pagata con la vendita di mobili vecchi, con i benefattori e “a industria di Padre Ubaldo dalla Rocca”. Il vecchio banco, costruito nel 1650, fu mandato all’ospizio del Bagno (a Bagni di Lucca). Comunicante con la sacrestia e adiacente al campanile fu costruito nel 1709 un piccolo locale che doveva servire ai padri per la preparazione alla Messa, ampliando così la sacrestia che in quel periodo risultava piccola. La piccola stanza, dotata di un acquaio in pietra, serve oggi per la preparazione dei fiori, oltreché come deposito di candelieri ed altri oggetti; da essa si accede anche ad un sottoscala.

L’attuale banco della sacrestia non è quello del 1725; si dice che il vecchio banco fu venduto diversi anni prima dell’affidamento del convento alla Misericordia, facendone fare uno simile dai falegnami Sandretti di Diecimo.