I rapporti con i parroci

Il 4 gennaio 1906 fa visita il Rettore di S. Gemignano di Moriano, Prete a modo che vuol bene ai Frati. L’abbiamo trattato come si meritava; per cui è partito contento.

Il tema dei rapporti con il clero ritornerà di frequente nelle Memorie di questo frate che, il 18 marzo 1906 scrive: sono andato a Pescaglia per la festa della Madonna delle Solca. Ho confessato parecchio (digiuno) dopo aver celebrato la prima Messa alle ore 7. Buona accoglienza dal Proposto (P. Salvatore, una volta dei Minori) e buona limosina. Così è il modo di essere serviti volentieri. Il nominato sig. Proposto è stato Frate e per questo ha buon senso… Siamo al 7 aprile, sempre del 1906: si avvicina la Settimana Santa e per il guardiano è tempo di pensieri per le gite di confessione, ed altri bisogni dei parroci; con un commento finale un po’polemico: almeno ci guarderanno bene (visto i tanti aiuti che i frati danno). Il 30 marzo è il Sabato Santo del 1907, fra’ Pacifico è particolarmente depresso perché il ruolo di guardiano gli pesa troppo e anche le responsabilità: in tre anni (di guardianato) – scrive nelle Memorie – non ho avuto un momento di pace di fronte agli impegni di questo convento, e per le molestie dei parroci, massime in questi giorni, per cui la mia salute ne ha risentito assai. Iddio mi assista e mi dia forza di reggere questi pochi mesi che mi restano di Guardiano!