Il meteoropatico Padre Bigongiari
Fin dalle prime registrazioni l’attenzione al meteo prende il sopravvento nell’autore delle Memorie che dopo tanti anni di presenza in Versilia è tornato in Valle del Serchio. L’andamento del tempo e lo svolgersi delle stagioni lo condiziona molto ed influisce anche sull’umore di Padre Pacifico (solo di nome).
È il 23 agosto 1904, finalmente, scrive, ieri sera venne un’acqua benefica che durò dalle sette e mezzo fino verso le undici; il giorno 24 annota che si è passati da una temperatura molto calda ad una assai fresca da parere di settembre. Questo sarà il tenore di quasi tutte le registrazioni, o perlomeno della gran parte di esse. 29 dicembre 1904: ier mattina e stamani si è veduta una bellissima brinata. Il 1905 comincia con una giornata serena, ma di freddo a cagione del tramonte che soffiava assai forte; anche nei giorni successivi il freddo continua e sembra essere l’unica preoccupazione del guardiano. Il giorno 4 gennaio le Memorie riportano: il termometro (fuori) segnava gradi 5 e mezzo sotto lo zero, o gelo. Da più giorni non dimoglia per cui non si possono svellere né i cardoni né i sedani e neppure lavorare la terra. In camera non riscalda neppure il caldanino o (se volete) lo scaldino. Il freddo è davvero insopportabile per Padre Bigongiari. Il termometro del convento, nei primi giorni di gennaio del 1905, continua a segnalare oltre 5 gradi sotto il gelo. In Borgo dicono che segnava 9 gradi. Per l’autore delle Memorie, sempre abbastanza angosciato e triste, il giorno 16 marzo 1906 deve essere stata una giornata particolare perché scrive: bellissima giornata, almeno in questo momento! È il primo pomeriggio. Che bello sguardo mirare i monti della Socciglia ! Da questa stanza n. 20 poco si vede, ma i detti monti tanti e svariati, la Stazione Ferroviaria ed il fiume che scende cheto e tranquillo appagano l’occhio di chi non cerca le bellezze del mondo. Lo scenario cambia radicalmente pochi giorni dopo quando, dalla stessa finestra, vede una burrasca terribile, con acqua, grandine, tuoni e vento, vede: gli ombrelli rovesciati e, all’arrivo del treno, confusione massima perché pioveva a dirotto!