La consegna delle Memorie

Una fonte interessante di notizie, talvolta inedite, sulla vita del convento ci arriva dalle “Memorie” di una padre francescano che ha vissuto al Borgo dal 1904 al 1911, prima con il ruolo di guardiano e poi di semplice frate. Lo stesso con semplicità e ripetitività ha annotato i fatti accaduti e commentato le piccole cose della vita di tutti i giorni: il tempo, il freddo, la pioggia, il sole, il caldo, la vendemmia, la campagna, il desinare; evidenziando la sua malinconia, la stanchezza, gli acciacchi dell’età, la Fede semplice e profonda che lo aveva portato, all’incirca cinquant’anni prima, a seguire l’esempio del Santo di Assisi; scelta che lo obbligava a sopportare, con cristiana rassegnazione, tutto il pesante lavoro che, nel convento del Borgo, era costretto a svolgere e, da francescano, doveva sopportare anche il freddo ai piedi.

Non daremo certo il resoconto puntuale di tutte le annotazioni fatte nei sette anni della sua permanenza, ma le scorreremo, per evidenziarne e ricordarne alcune, che si legano meglio alla storia della nostra comunità.

Le “Memorie” sono state scritte dal padre Pacifico Bigongiari da Quiesa che, tornato al convento di Viareggio nel 1911, dopo gli anni trascorsi a Borgo a Mozzano, vi morì il 18 aprile 1917.

L’originale del manoscritto era conservato presso i Padri Francescani di Viareggio ed è stato ricopiato, nel 1980, dal Sacerdote diocesano don Carlo Francesconi, in un quaderno, che lo stesso Sacerdote ha poi consegnato all’allora Rettore di San Rocco di Borgo a Mozzano, Don Raffaello Orsetti che, di Francesconi, era “amico e confratello”.

Don Francesconi annota: “Ho cercato di ricopiare alla lettera il manoscritto esistente, con tutto quello che vi ho potuto leggere. Credendo di fare cosa gradita la consegno a lui (Don Orsetti) perché ne tragga quella utilità che crede, per il ricordo di un vecchio padre francescano; per le notizie che vi sono e per non perdere nella memoria un convento che si era reso sempre utilmente giovevole al buon popolo del Borgo ed ai Rev.di Parroci dei paesi circonvicini. Se ho fatto qualcosa di buono – conclude Don Franscesconi – Iddio mi aiuti. Vedremo!”.

Quel quaderno mi fu consegnato il giorno 17 novembre 2001, durante la S. Messa delle ore 18, a S. Rocco, dal successore di don Orsetti, Don Angelo Fanucchi, che celebrava i 20 anni di sacerdozio e i 10 anni di presenza in Borgo. Sull’ultimo foglio del quaderno, Don Angelo ha annotato: “avendo trovato queste memorie nell’archivio parrocchiale le consegno al governatore della Misericordia, adempiendo così al volere del mio predecessore”. Nella penultima pagina del quaderno infatti Don Raffaello Orsetti aveva scritto: “Queste memorie le consegno volentieri alla Misericordia di Borgo a Mozzano, nella persona del suo Governatore Brunini Gabriele, perché le custodisca gelosamente e le tramandi ai posteri, così come avviene per l’edificio e la tradizione francescana in Borgo a Mozzano. Li 14 sett. 1991 – Festa di S. Croce f.to Sac. Raffaello Orsetti Parroco”.

Non so per quale motivo Don Orsetti non era riuscito a consegnarmi il quaderno ma, di sicuro, con questa pubblicazione, adempio al compito che il mio carissimo Parroco intese assegnarmi.

Fatta questa lunga premessa, veniamo al contenuto delle Memorie di padre Pacifico da Quiesa, al secolo Giovanni Bigongiari, Frate Minore Riformato.

Le registrazioni si aprono con la data del 23 luglio 1904 e con la notizia che ieri e oggi si è suonato a morto per il fu Monsignor Arcivescovo di Lucca – Nicola Ghilardi, morto il 20 a ore 20 circa”. Padre Pacifico, che si trova ancora presso il convento di Viareggio, si dilunga a spiegare come sono state suonate le campane (con le tre distese e le settime) e per quanti giorni. Già da questa prima registrazione si comprende la puntigliosità e l’attenzione ai dettagli di questo frate. Registra anche che, in quel giorno, si è celebrato il Capitolo Provinciale e che Padre Damiano Berti è stato eletto Custode della Provincia Lucchese.

Qualche giorno dopo, il 26 luglio, p. Pacifico annota di aver appreso da un Definitore che il Capitolo Provinciale ha disposto il suo trasferimento da Viareggio a Borgo a Mozzano, insieme al fratello, padre Serafino, anche lui francescano, ex curato di Viareggio. Entrambi sono già stati nel convento del Borgo, sia da novizi che come frati ed anche con la responsabilità di guardiani (p. Serafino nel 1885 e p. Pacifico nel 1888). La reazione di p. Pacifico è molto positiva: sia ringraziato il Signore che finalmente ci è stato levato da dosso il peso di un Curato e Vice Curato che in questi due ultimi anni si era reso così opprimente, da non potersi sostenere. Il giorno 9 agosto, finalmente, lascia Viareggio per Borgo a Mozzano, dove arriva con il treno alle ore 10 circa, prendendo possesso del convento da guardiano. A riceverlo ci sono alcuni “notabili” del paese: i medici Giovannini e Pierotti, il prof. Martini (Domenico) e i Palagi, padre e figlio, musici. Il giorno 17 arriva anche il padre Serafino. Hanno lasciato Viareggio per grazia del Signore senza che nessuno li abbia potuti attaccare in fatto di costumi o relazioni ambigue riguardo al pubblico. Ma ora, scrive il nostro, il fatto è compiuto! Noi siamo quassù a Borgo a Mozzano tranquilli e contenti per ora, sempre però pronti a tutte quelle vicende a che va soggetto il mondo, e che noi porteremo con pazienza in penitenza dei nostri peccati, massime come Frati.

Il giorno 20 agosto 1904 cominciano le “Memorie” del Borgo e, nel riassumerle, indicherò con il corsivo le parole dell’estensore, come ho già fatto in queste prime righe.