La famiglia Carrara
“Dopo tanto insistere, riportano le Cronache, la famiglia Carrara, nel febbraio 1951, liberò la foresteria. Quella famiglia era venuta da Livorno, come sfollata, nel novembre 1946. Avevano pagato un affitto irrisorio di £. 300/330 fino al maggio 1947; alzato nel 1951, appena a £. 620”.
A questo scarno resoconto, scritto dal guardiano del convento ci permettiamo di apportare alcune correzioni ed integrazioni: Silvio Carrara, con la moglie e con la figlia Giuliana, era arrivato al convento del Borgo nel maggio/giugno 1943 con le bambine dell’Istituto “G. Pascoli” di Livorno, di cui il Carrara era uno dei dipendenti; di questo “sfollamento” si parla in altra parte di questo libro.
Quando, finalmente, nei primi mesi del 1946 le bambine ed il personale del Pascoli rientrarono a Livorno il Carrara con la famiglia decise di rimanere a Borgo a Mozzano, andando ad abitare, fino al 1951, nella foresteria del convento. Silvio Carrara è deceduto presso il Centro Accoglienza della Misericordia l’8 marzo 1985 ed anche la figlia Giuliana, che è stata, per molti anni, una apprezzata insegnante delle scuole elementari di Borgo a Mozzano, ha passato gli ultimi anni della sua vita al Centro Accoglienza Anziani perché gravemente ammalata. Alla sua morte, avvenuta il 2 marzo 1986, ha lasciato per testamento, una generosa somma di denaro alla Misericordia di Borgo a Mozzano.
Quando, per sfuggire ai tremendi bombardamenti della seconda guerra mondiale, i Carrara erano arrivati a Borgo a Mozzano, di sicuro, non avrebbero mai pensato che quel convento, dove andavano ad “accamparsi”, sarebbe stato luogo così importante nella loro vita.