Le terracotte per la Via Crucis
Durante l’anno 1941, in pieno conflitto mondiale, furono riparati i tetti della chiesa e del convento e si rinnovarono tre quadri della “Via Crucis” sotto il loggiato della chiesa, in luogo di quelli che erano davanti alla foresteria. Si restaurarono le edicole lungo il viale, ove si sostituirono i vecchi quadri dipinti su lastre di lavagna con bassorilievi in terra cotta, ordinati a Firenze alla Ceramica Zaccagnini. I quadri, donati dalle principali famiglie del paese, piacquero. Per la benedizione ed erezione della nuova “Via Crucis” fu chiamato Padre Lodovico Gombi di Lucca che, per la sua oratoria e la sua fama di professore in Filosofia, attirò una folla di gente.
Guardiano del convento in quell’anno era Padre Lorenzo Cecchini.
Alcuni bassorilievi delle stazioni della Via Crucis riportano i nomi dei benefattori, che contribuirono alla realizzazione; alcune dediche sono chiare, altre riportano delle sigle di difficile decifrazione. Tra i benefattori si ritrovano il “Cav. Uff. Vincenzo Barsi”, l’“Avv. Gino Giorgi”, “Ulisse Guaspari”, “Raffaello Andreuccetti A.D. MCMXLI”, “Giuseppe Bacci in memoria dei suoi genitori”, “Camillo Pellegrini Fu Pasquale” e “Giuseppina Barsi”; sigle indecifrabili le troviamo sulla prima stazione (IN M.a di T.F.M.P.), sulla ottava (A.A.L.) e sulla nona (F.a B.S. di L.).
Su quattro stazioni c’è indicato il nome “M. BANDINI” e su due di queste, sul lato opposto, c’è scritto anche “Zaccagnini” che, come si è visto sopra, è la fabbrica di ceramiche che le realizzò; è probabile che M. Bandini sia l’autore dei bassorilievi.
Dal libro cassa dell’anno 1941 si conosce che furono fatti diversi lavori di sistemazione del loggiato antistante la chiesa e del viale dove si trova la “Via Crucis”, con ripresa di intonaci (ditta Mariani), imbiancatura e rifacimento del marciapiede. Da questa registrazione si apprende che il viale era detto “degli olmi”. Il libro cassa, al mese di ottobre 1941, ci conferma l’acquisto della “Via Crucis in terra cotta dalla Ceramica Zaccagnini di Firenze”, grazie ad una offerta giunta “da pie persone del paese e dei paesi vicini” di £. 3.540,00, con la quale si finanziò anche il rifacimento del muro e del marciapiedi del viale, di cui già si è detto sopra. La cifra pagata alla Ditta Zaccagnini fu di £. 2.800,00. Dalla ditta di ceramica fu acquistata anche la “madonnina robbiana” che si trova sopra l’ingresso della foresteria, offerta dai coniugi Raffaele e Bianca Guidugli in ricordo delle loro nozze; la spesa fu di £. 440,00 e l’offerta dei coniugi di £. 600,00 (vedi libro cassa del dicembre 1941). Il geometra Raffaele Guidugli fu fucilato a Piacenza il 1 maggio 1945 e la moglie Bianca si trasferì in Versilia.
Nei mesi precedenti il rifacimento della Via Crucis, ed anche successivamente, vennero fatti diversi lavori di manutenzione al convento (nei dormitori, nella sacrestia, nella foresteria, ecc.) e si ripararono anche alcuni quadri, tra cui “il quadro della Concezione”, grazie ad una offerta di £. 200,00 della Sig.ra Tina Amaducci (luglio 1941). Anche nel marzo 1941 si era provveduto alla “riparazione di un quadro artistico della Madonna” con una spesa di £. 50,00.