Un libro dei verbali

Tra i documenti ritrovati al convento c’è anche un piccolo “libro dei verbali” che copre il periodo 1934-1946. Molte delle notizie sono già contenute nelle Cronache e riportate, quindi, in altri capitoli di questo libro. Si evidenzieranno solo le notizie inedite o che integrino quelle già conosciute.

Verbalizzante della prima riunione, che si tenne il 10 marzo 1934, è Padre Umile Guidetti; le riunioni hanno cadenza mensile e vi partecipano tutti i frati del convento. Il 5 giugno dello stesso anno ci fu una visita dei superiori della Provincia, coordinata dal P. Prisco Pecoraro ofm che, nel verbale, dà atto come nel convento del Borgo “l’osservanza regolare e la disciplina claustrale sono integralmente praticate” e che “la concordia e la carità fraterna regnano sovrane”. Il Commissario Visitatore attestò anche che “l’attività dei Padri nel campo del ministero e dello zelo sacerdotale è ammirevole ed il Terz’Ordine è in fase di risveglio”. Il Visitatore impartì comunque due ordini: “che agli effetti di garantire meglio la clausura, l’uscio laterale della chiesa che mette nel chiostro rimanga sempre chiuso con chiave… ” e che sia vidimato, almeno ogni due mesi, il registro di amministrazione del Padre che fa servizio al Piaggione.

La crisi economica non è solo dei tempi attuali, se è vero che il 5 gennaio 1936 il Ministro Provinciale P. Serafino Serafini “vista la crisi finanziaria della Provincia” impose al convento del Borgo di pagare un contributo mensile di £. 150,00 e, pochi giorni dopo, anche la Curia Generalizia di Roma chiese aiuti per sé e per il Collegio Internazionale di S. Antonio in Roma (5 lire mensili per ogni frate presente in convento). Il Ministro Generale che firma la richiesta è P. Leonardo M. Bello.

Il 2 settembre 1937 P. Samuele Domenici elencò i libretti di risparmio appartenenti al convento, che si trovavano negli istituti di credito con sede a Borgo a Mozzano: la Cassa di Risparmio di Lucca (3 libretti), il Banco di Roma (1) e la Banca d’America e d’Italia (2). Oltre ai libretti presentò anche una banconota da 500,00 lire, informando che la Signora Fontanini gestiva il “fondo per il pane di S. Antonio” che veniva distribuito ai poveri ogni 13 del mese (il fondo era di 330 lire).

Nel 1940, grazie ad un’offerta consegnata al P. Antonio Baroni da Dezza, venne acquistato un motore per l’organo della chiesa.

A febbraio del ’41 venne approvato un progetto di ristrutturazione della foresteria, con la costruzione di un gabinetto e si decise di riparare il frontale della chiesa (era l’anno della realizzazione delle nuove stazioni della Via Crucis) e fu posta sul tetto della chiesa una croce in ferro battuto (tuttora esistente).

A novembre del 1944 tornò dal servizio militare, come si è già scritto, P. Lorenzo Cecchini, che fu nominato “superiore provvisorio”; lo stesso trovò il convento nello sfacelo, per il passaggio del fronte e per la presenza di centinaia di sfollati (in particolare livornesi). Nel verbale sono elencati i danni della guerra e dell’incendio avvenuto in un’ala dell’immobile il 4 febbraio del ’44; si parla dei primi lavori di ristrutturazione, del recupero dei materiali abbandonati dai tedeschi e dagli alleati.

Una curiosità: nel verbale si accenna alla “sistemazione della galleria fatta dai tedeschi nel poggiale della parte anteriore del piazzale della chiesa”.

Il libro si chiude con un verbale di ordinaria amministrazione del 13 ottobre 1946.