La biblioteca

Uno dei locali significativi del convento è sicuramente quello della biblioteca, sopra la cappella di S. Elisabetta, ampliata, come già detto, alle dimensioni attuali nel 1638.

Le Cronache informano che la libreria, benché fornita di volumi, mancava di certi autori; con licenza del Padre Venanzio di Firenze Ministro Provinciale, nel 1732, si alienarono libri inutili, per acquistarne di migliori; e nel 1742, per la seconda volta, si riordinò la biblioteca, eliminando i libri superflui ed acquistando nuovi necessari autori; nel 1744 fu fatto, per la terza volta, un controllo generale della biblioteca per scartare i libri diventati inutili e per provvedere ad altri più necessari. Anche il Brandeglio tratta l’argomento della biblioteca del convento con maggiori particolari. La struttura rimase sempre sopra e in dipendenza della cappella di S. Elisabetta che, murata nel 1525, fu ampliata nel 1638 e, quindi, in quella occasione, come detto, fu ampliata anche la biblioteca. Scaffali, banchi, cattedra e finestra sono del 1641, essendo guardiano Padre Angelio d’Arimo e vicario Francesco da Benabbio.

Libri della biblioteca (donazione Cristofanini)
Libri della biblioteca (donazione Cristofanini)

Fu giudicata “grande a sufficienza e piena di molti belli e buoni libri, distinti in nove banchi, secondo la diversità delle materie che trattano”. La biblioteca conteneva “379 libbri in folio, 760 in quarto, 650 in ottavo e 104 in sedici; che sommano 1893”. Sempre dal Brandeglio si ha notizia di una donazione di libri del M.R. Signore Sebastiano Agostinelli di Vitiana.

La sala della biblioteca restaurata
La sala della biblioteca restaurata

Nel 1725 furono “serrate” due finestre e quella rimasta, verso nord, fu ingrandita e corredata da una nuova cornice di “macigno”. Le finestre furono chiuse visto che tutti i muri della sala erano impegnati dagli scaffali di legno con i libri; una delle finestre che guarda sul retro del convento è ben visibile dall’esterno. Nel febbraio 2013, risistemando i locali della biblioteca e della adiacente balconata per utilizzare le due ampie sale come soggiorno per gli anziani, si è cercata anche la finestra che si affaccia sulla facciata sud, che sapevamo esistere da dei saggi eseguiti nel 1982. Si è così verificato l’esistenza anche di questa finestra, valutando la possibilità di riaprirla una volta ottenute le necessarie autorizzazioni. Con l’occasione dei lavori, a seguito della scossa di terremoto (magnitudo 4.8, corrispondente al 5° grado Mercalli) verificatasi in Garfagnana il 25 gennaio 2013, avvertita molto bene anche al convento, si è deciso di installare quattro catene di rinforzo ai muri portanti della biblioteca e di collegare, sempre con catene di ferro, le travi in legno che sovrastano le colonne in pietra della balconata del primo piano.

Ma ritorniamo ai libri; nel momento in cui la Misericordia entrò in possesso del convento, con il contratto di comodato sottoscritto in data 30 novembre 1981, l’antica libreria non esisteva più; la grande stanza del primo piano, posta sopra la cappella di Santa Elisabetta era una grande stanza vuota usata come magazzino, senza libri e senza gli scaffali, i banchi e la cattedra, di cui parlano le Cronache.

Sapevo, perché da ragazzo avevo avuto modo di entrarvi, insieme a mio cugino Roberto Guastucci, da poco eletto consigliere comunale, che quel locale era servito, per anni, come deposito dell’archivio comunale, con una commistione di libri e di disordine che, al momento della visita, ci lasciò esterrefatti. Poi, negli anni, i libri e i documenti del Comune furono portati al palazzo municipale per il riordino e la catalogazione, opportunamente curata dal Prof. Antonio Romiti, mentre i libri del convento mi risultavano trasferiti alla Curia della Provincia dei Frati Minori a Firenze.

L’Amonaci scrive, addirittura, che “dopo l’ultimo conflitto mondiale la biblioteca fu smantellata e gran parte dei libri trasferiti nel convento di S. Cerbone, presso Lucca”; cosa confermata anche dalla Toti Salvetti nella sua Monografia.

Casualmente, qualche anno fa, abbiamo trovato un documento che testimonia la vendita di libri e scaffali della biblioteca: “Il sottoscritto, P. Bernardino Michelucci riceve dal Sig. Pandolfini di Firenze £. 1.800.000 (un milione e ottocentomila) come somma combinata per la vendita dei libri e scaffali della biblioteca del Convento dei Padri Francescani di Borgo a Mozzano (Lu). In fede. P. Bernardino Michelucci Francescano - Borgo a Mozzano 19 Giugno 1972”. Il foglio è controfirmato dal sig. Pandolfini e porta impresso un timbro del convento. Copia di questo documento è stato inviato alla Curia della Provincia Toscana. Non sappiamo quanti e quali libri furono venduti e quanti, invece, siano stati effettivamente portati a Firenze o a S. Cerbone.

Parafrasando il titolo di un celebre film potremmo dire: non ci resta che piangere…