La statua del Santo Patriarca
Nel 1726 il Capitolo della Provincia si celebrò il 30 maggio a Fiesole e vi furono eletti guardiano Padre Gio. dalla Rocca e vicario Padre Giuliano da Fivizzano.
Il nuovo superiore, trovando l’altare sistemato, vi collocò la statua di S. Francesco dello scultore Franci (Francesco) Franchi di Carrara del costo di 70 scudi.
Il grande Crocifisso di legno realizzato da Alessandro Santini che stava sull’altare fu spostato sopra il finestrone del coro. Il guardiano procurò anche quattro angeli di legno che collocò sopra la balaustra. Anche Padre Giovannetti in una delle sue note conferma che “essendo compito l’Altare Maggiore di marmi bianchi con la sua balaustra al Presbiterio, fu stimato bene, essendo questa Chiesa dedicata al Serafico Padre San Francesco, collocare sul detto Altare maggiore la sua statua di marmo: onde l’anno 1727, essendo guardiano il R. Padre lettore Gio dalla Rocca, fu ordinata la suddetta statua, e fatta dal sig\re Francesco Franchi di Carrara scultore con la spesa di scudi 70”.
A proposito della statua del Santo Patriarca, che oggi è tornata definitivamente sull’altar maggiore c’è da ricordare i vari spostamenti che la stessa, nel tempo, ha subito.
Padre Giovannetti, nel suo libro, scrive che “attorno al 1925, essendo superiore il Padre Leonardo Malfatti, fu ordinata una grande Croce con Crocifisso e collocata dietro l’altare maggiore, e venne tolta la statua di S. Francesco e deposta dalla parte dell’epistola dell’altare del SS. Crocifisso”.
Da uno dei libri cassa trovati nella biblioteca del convento si è potuto verificare che la statua fu tolta nel gennaio del 1922 dalla Ditta Mariani del Borgo e che, nell’ottobre dello stesso anno, fu acquistato il grande Crocifisso in gesso che ancora si trova sull’Altare maggiore. Il 4 ottobre 1937, come riferisce Padre Giovannetti, la statua fu ricollocata, per decisione del superiore del convento Padre Lorenzo Cecchini, sul suo basamento dell’Altare Maggiore, da dove era stata tolta, qualche anno prima, con il pretesto che non permetteva di sistemare l’altare per i grandi addobbi delle feste. In tale occasione fu tolta la grande croce che, attorno al 1950 (essendo Superiore Padre Evaristo Falorni) fu di nuovo sistemata dietro il coro, lasciando al suo posto la statua di S. Francesco; Padre Giovannetti aggiunge “Et vidit populus quod esset bonum”. Nel 1958 però, in occasione della festa del 4 ottobre, fu inaugurato il monumento al Santo Patrono d’Italia; era la statua in marmo dell’ altare maggiore, che venne collocata su una base di pietre di cava, nel piazzale antistante il convento, quasi a benedire il Borgo sottostante.
Le precarie condizioni del marmo ed il rischio di danni irreversibili hanno fatto prendere alla Misericordia, nel settembre 2010, la decisione di ripulire la settecentesca statua ricollocandola nel suo luogo originario, come nel 1726. La ripulitura della statua è stata effettuata da Lorenzo Lanciani di Barga, un giovane e valente restauratore che collabora da tempo nei restauri, mentre la ricollocazione della statua, che pesa 13 quintali, è stata effettuata con l’ausilio e le tecniche organizzative della ditta Dini Marmi di Ghivizzano. Del restauro e della ricollocazione del marmo è stata fatta una documentazione fotografica, come i tempi consentono, curando una piccola pubblicazione distribuita in occasione della festa di S. Francesco del 4 ottobre 2010 (784° anniversario della morte del Santo). Alla cerimonia era presente Padre Ottaviano Giovannetti, che, celebrando la S. Messa, non mancò di complimentarsi per l’opera intrapresa dalla Fraternita di Misericordia di Borgo a Mozzano per la tutela, conservazione e valorizzazione del convento.