L’altare maggiore di marmo

Al termine del suo triennale provincialato (1723) Padre Valerio da Diecimo e il suo segretario Padre Bernardino da Corsagna usarono il frutto delle loro fatiche per l’altare maggiore di marmo, lavorato da tale Onofrio Passani. Il Medesimo scultore eseguì i lavori della balaustra. Si spesero scudi 731 di cui 72 proprio per la balaustra. Nello stesso tempo si provvide alle vetrate ed a restaurare 14 celle.

L’Amonaci scrive che “nel 1719 in chiesa fu sostituito l’altare maggiore ligneo del secolo precedente con uno di marmo, riccamente decorato, provvisto di portali divisori per il vano del coro e accompagnato dalla balaustra, anch’essa di marmo, sulla quale furono collocati quattro angeli dorati, sull’altare venne posta poi la statua al naturale del santo patrono”. I quattro angeli dorati che erano stati realizzati da Maestro Alessandro Santini di Cerreto di Sotto non sono più presenti al convento.

L'altare maggiore di marmo
L’altare maggiore di marmo

In una sua nota Padre Giovannetti ci fa conoscere che “a dì maggio 1651 si fece l’altare alla Romana per scudi 55”, che significava aver abbandonato il legno per la pietra o i marmi, averlo fissato al suolo ed averlo associato alle reliquie dei martiri.