La cappella degli infermi

Per quanto riguarda il dormitorio del primo piano abbiamo un’altra notizia, datata 6 aprile 1618, che si riferisce all’inserimento di una cappellina, ancora oggi presente, nell’ala sud. Le Cronache dicono che si cominciò a costruirla “in mezzo ai dormitori” durante il guardianato di Gio. Batta di Anchiano e i “Maestri” furono Bartolomeo Tosi, Domenico Dini e Andrea da Tempagnano. La cappellina era destinata ai frati convalescenti che non potevano scendere in chiesa per celebrare Messa; per questo fu detta “cappella degli infermi”. Nel locale c’è oggi una statua di San Bruno, fondatore dei “Certosini”, inviata dai Frati della Certosa di Farneta (Lucca) negli anni attorno al 1985. In quegli anni il Superiore della Certosa era Padre Silvano Tomei di Oneta, che guardava con tanta attenzione ed interesse all’attività della Misericordia di Borgo a Mozzano, impegnata nella realizzazione del Centro Accoglienza Anziani; e per questo, in più occasioni, tramite gli amici e paesani Quintilio Cerù, ospite del Centro, o Alberto Palazzi, che settimanalmente si recava in Certosa per curare i denti dei monaci, Padre Silvano fece pervenire generose offerte alla Misericordia per i lavori di ristrutturazione. Oltre alla statua di San Bruno, sulla porta della cappella c’è una targhetta che ricorda la generosità dei Certosini. Da un biglietto ritrovato per caso in un cassetto della sacrestia si ha notizia di un precedente atto di generosità della Certosa di Lucca verso il convento del Borgo: il 31 agosto 1935 il monaco certosino fr. Casimiro Thomas, segretario del rev. Padre Generale, comunica al guardiano del S. Francesco, Padre Raffaello Paoli, l’invio di “lire cento per la pia opera da Lei raccomandata”. Corsi e ricorsi della storia.